Oggi parliamo della PALADINA DEGLI SCONTENTI. L’Ozono.

Stavi aspettando questo appuntamento per poter dire: “eccoli qua, ora voglio vedere cosa dicono dell’Ozono Terapia”.

Intanto dobbiamo premettere che siamo qui NON A VENDERE l’OZONOTERAPIA MA A RISOLVERE IL MAL DI SCHIENA.

Detto questo, non ci siamo sposati con i venditori di macchine che producono l’ozono, ma crediamo fermamente in questa tecnica per le ragioni che andiamo a spiegare in questo breve post.

La miscela di ossigeno-ozono mostra diversi effetti nella patologia degenerativa del rachide. C’è da dire intanto che l’Ozono ha come indicazione fondante la cura del mal di schiena.

Ti starai certamente chiedendo come mai nessuno ti ha parlato dell’OZONO.

Ti spiego subito il perchè.

1. In Italia in pochi sanno usare questa tecnica: l’Italia è un Paese tradizionalista, ancorato alle sue credenze ed a quello che ha sempre portato maggiori guadagni nelle tasche dei chirurghi o di chi esegue i trattamenti riabilitativi (fisioterapisti).

2. Non viene insegnato nelle Università, ma solo in costosi corsi Master post-Universitari;

3. Bisogna essere capaci ed iscritti alla Società Italiana di Ossigeno Ozono terapia, aver frequentato i corsi e pagare la regolare iscrizione annuale

Ora: per i neurochirurghi il business della propria attività consiste nell’operare le persone, per cui l’Ozono non è per nulla preso in considerazione e visto come il fumo negli occhi; i Fisioterapisti non la consigliano perchè un metodo alternativo al loro che porta realmente a guarigione; gli ortopedici non si occupano di questi problemi e quindi non si preoccupano di mettersi a conoscenza di tecniche che funzionano, tranne i più illuminati; le case farmaceutiche perchè….beh il perchè lo immagini da solo…

Prima di entrare nel dettaglio nel funzionamento della tecnica dobbiamo dire che esistono due forme di ozonoterapia: la prima basata su punture intramuscolo e la seconda, quella che di gran lunga preferiamo e che utilizziamo nei nostri pazienti, intradiscale (ossia iniettando direttamente l’Ozono del disco che è erniato). Le indicazioni sono sempre le protrusioni dell’anello fibroso ed ernie discali.

Dobbiamo anche aggiungere che Ossigeno ed Ozono sono due sostanze completamente naturali, respirato da tutti e già in circolo nel corpo umano.

I meccanismi con i quali si esplica l’azione della miscela di O2-O3 (Ossigeno-Ozono) sono sostanzialmente 3:

1) Ossidazione dei Mucopolissacaridi con disidratazione del nucleo polposo erniato con conseguente riduzione della pressione sulla radice e restringimento dell’ernia;

2) Decongestione del plesso vascolare con riduzione dell’infiammazione e della flogosi. L’Ozono è infatti un vasodilatatore e quindi ripristina il normale tono vascolare ed elimina l’ischemia da compressione della radice (vedi più avanti);

3) Migliora la vascolarizzazione dei piatti vertebrali e quindi riduce il rischio di recidive e migliora il tono del disco, permettendo di mantenerlo elastico e flessibile, e quindi di poter rientrare in sede

Ma andiamo ad analizzare più approfonditamente queste azioni.

Innanzitutto determina una riduzione volumetrica del disco intersomatico.

Questo effetto dell’ozono sui dischi intersomatici è stato dimostrato sperimentalmente nel coniglio e nell’uomo; si è potuto infatti evidenziare istopatologicamente che i dischi intersomatici trattati con ossigeno-ozono mostrano DISIDRATAZIONE della matrice fibrillare del nucleo polposo, la formazione di vacuoli, e la frammentazione del collagene.

Dal punto di vista chimo questo si spiega in quanto l’ozono (O3) è una forma instabile dell’ossigeno che tende a reagire con i proteoglicani del nucleo polposo del disco intersomatico determinando la perdita di acqua dello stesso e quindi la sua disidratazione, questo porta ad una RIDUZIONE VOLUMETRICA del disco e quindi alla riduzione diretta della compressione sulla radice.

Inoltre la riduzione del volume del disco determina a sua volta una riduzione dell’edema della radice (volgarmente del livido sulla radice) compressa dalla protrusione/ernia discale, e della stasi venosa e arresta il processo di demielinizzazione.

Il secondo effetto della miscela di ossigeno-ozono è quello analgesico e antinfiammatorio.

L’ozono infatti, inibisce la sintesi e il rilascio di prostaglandine, bradichinina e varie molecole algogeniche.

Inoltre l’ozono aumenta il rilascio di antagonisti delle citochine proinfiammatorie (effetto anti infiammatorio).

Questo secondo effetto determina chimicamente una riduzione della patologia infiammatoria radicolare. L’ effetto chimico dell’ozono sulla patologia infiammatoria radicolare può anche spiegare l’efficacia clinica delle infiltrazioni intraforaminale e intramuscolo di O2 -O3.

L’efficacia riferita della procedura è promettente, con successo clinico nell’ 80 % dei pazienti (secondo le stime della Società Italiana di Ossigeno Ozono Terapia, SIOOT, solamente il 3% dei pazienti trattati non ha un beneficio in termini di dolore e di diminuzione di grandezza dell’ernia).

Infine moltissimi studi concordano nell’affermare che l’iniezione combinata di uno steroide e un anestetico locale oltre alla miscela gassosa O2 – O3 è più efficace dell’iniezione della sola miscela O2 – O3.

La tecnica più diffusa è ovviamente quella dell’infiltrazione dei muscoli paravertbrali che ha lo copo di rilassare il muscolo e di abbassare il dolore, ma anche questa non è propriamente curativa, necessita di circa 15 sedute 1 o 2 volte la settimana.

Nella tecnica che adottiamo noi, invece, l’infiltrazione avviene dentro il disco erniato (nella foto del nostro paziente qui sotto sono quelli con la freccia rossa) sotto visione continua grazie alla TAC.

Nella nostra esperienza, che vanta oltre 18.000 mila interventi dal 2005 ad oggi, il tasso di guarigione si aggira attorno all’85% con massimo due sedute e nessuna mancata guarigione in 3 sedute.

Come potete vedere da questa immagine qui sotto, l’ernia con 3 sedute si va sgonfiando e si riduce nettamente fin quasi a scomparire.

Ora che sai tutti i segreti del mal di schiena, non aspettare oltre. GUARISCI!

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