Abbiamo scelto questa foto per esprimere il concetto dell’intervento chirurgico (neuro chirurgia) a cielo aperto.
Non sto scherzando proprio per niente. beh forse è un pò esagerato, ma questa figura rappresenta due concetti legati all’intervento:
1) l’origine (bisogna passare all’intervento quando si sta sulla sedia a rotelle, ossia quando non si cammina più ed il dolore è irresistibile)
2) una conseguenza possibile dell’intervento: quando si vanno a smontare le vertebre ed il canale midollare non si sa mai quali conseguenze possono succedere, anche quella di non camminare più.
Il trattamento chirurgico può essere indicato anche dopo pochi giorni dall’erniazione nei pazienti con gravi deficit motori o dolore straziante che non si risolve con gli antinfiammatori.
Esclusi questi casi, gli interventi sono indicati solamente nei pazienti con dolore irradiato da oltre 2 mesi in cui vi è scarsa tendenza alla risoluazione spontanea, e che non hanno trovato giovamento da tutte le altre tecniche utilizzate (compresa Ozonoterapia).
La percentuale di successo nei trattamenti poco invasivi con la nucleoplastica o la laserdiscectomia è bassa, inotrno al 60% (tanto vale non tentarli per niente). In tutti gli altri casi di ernie espulse o di protrusioni maggiori, nei casi limiti di cui si è detto, è possibile effettuare un intervento chirurgico a cielo aperto (Neurochirurgia), che può essere la microdiscectomia o la chirurgia a occhio nudo (discectomia convenzionale). Questa necessita di una incisione di 6-8 cm con ampia asportazione lamino-articolare per accedere al disco, visualizzare la radice e procedere alla decompressione.
Come avrai capito non consiglierei a nessuno (nemmeno al mio peggior nemico) di sottoporsi ad un intervento di questo tipo,a meno che non sia l’ultima possibilità.
VANTAGGI: Percentuale di successo della chirurgia a cielo aperto 90%. CURA LA CAUSA. Elimina il problema alla radice, ma con rischi di recidiva. Tempi di attesa lunghi. Costi: potrebbero essere anche notevoli se eseguiti in regime privato (oltre i 5000 euro) se non si vogliono attendere i tempi di attesa delle strutture pubbliche.
SVANTAGGI: Recidive; Convalescenza lunga (bisogna rimanere allettati senza camminare anche per 2 mesi nei casi più gravi); complicanze operatorie (anestesia, Rischi legati all’intervento stesso: durante l’intervento si va a toccare i nervi periferici e del midollo, questo in casi sporadici può generare lesioni permanenti). Va seguito da un intenso ciclo di fisioterapia. CONTROINDICAZIONI: pazienti anziani che non possono sottoporsi ad intervento, problemi respiratori legati all’anestesia.
Detto questo, non rimane che parlare dell’ultiomo baluardo della cura del mal di schiena: l’OZONOTERAPIA